Volevo parlare del mio rapporto con la televisione. Poi, come capita, i pensieri sono scivolati di argomento in argomento e mi sono ritrovato a pensare a tutt'altro.
Ho voglia di riflettere un po' su di una persona che ho conosciuto anni fa. Stavo per iniziare una campagna a vampiri the masquerade e un giocatore me lo ha presentato per rimpolpare un gruppo alquanto striminzito. Ricordo che ha creato un tremere.
Siamo poi rimasti in contatto occasionale. Di quelle amicizie che si rivedono di tanto in tanto con piacere senza essere particolarmente legati. Sono andato con lui a una convention di star trek e abbiamo giocato qualche partita in varie occasioni. Abbiamo collaborato brevemente alla redazione di una rivista amatoriale.
Un bel giorno c'è stata la sorpresa.
Era un amico. Non dei più stretti, certo, ma un amico. Senza apostrofo.
E' diventato un'amica. Con l'apostrofo e, uh, qualche altra differenza. L'aneddoto più divertente che ricordo della serata in cui ha rivelato il suo grande passo è una conversazione tra lui/lei e un'amica non particolarmente prosperosa. Il mio ex amico indossava un abito scollato. Indicò il tessuto che pendeva flaccido senza che ci fosse niente di notevole a tenderlo e spiegò :
- Sono tre mesi che faccio la terapia di ormoni. Dovrebbero cominciare a crescere adesso.
La risposta dell'amica fu memorabile :
- Beata te che puoi ancora sperare che ti crescano.
Da lì in poi, anche se ogni tanto capita di sentirci e si parla di trovarsi per quattro chiacchiere e una cena l'ho un po' persa di vista. Da quello che mi dice e da quello che sento dire da altre fonti, ha passato un bel po' di grane. La famiglia l'ha buttata fuori di casa. Il gruppo musicale in cui suonava le ha detto di non farsi rivedere. So che continua a frequentare alcuni amici con cui giocava al gdr di star trek anni fa.
Ecco, mi sono trovato a pensare che una delle utilità dei gdr può essere proprio di abituarsi a vedere al di la delle differenze. Quando si è stati al tavolo con elfi, nani, vampiri, lupi mannari, conigli (toon) e alieni di varie razze e tonalità di colore, è così strano il fatto che uno di costoro decida di essere una donna?
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6 commenti:
Il cambiamento è sempre fonte di agitazione e a volte, come in questo caso, d'imbarazzo. La reazione immediata di molte persone è quella di respingere, di rifiutare; certamente non una reazione encomiabile, ma inevitabile in una società che vede le diversità come una minaccia ai propri principi, un qualcosa da disprezzare senza il minimo sforzo di comprensione.
Temo che finchè l'uomo non imparerà il rispetto verso il prossimo, le differenze culturali e sociali rimarranno tali (e al momento siamo ben lungi da questo traguardo).
La tua amica forse ha la consolazione di aver trovato persone che non badino al suo cambiamento (o che perlomeno non si facciano condizionare da esso), sicuramente perchè riescono a vedere al di là del proprio naso, forse proprio grazie ai gdr, o, molto più probabilmente, perchè hanno una certa apertura mentale.
Sì, ma mi ha veramente colpito scoprire quante persone hanno preferito smettere di frequentare questa amica piuttosto che affontare l'imbarazzo di essere visti con lei. Mi avessero chiesto prima cosa sarebbe successo, avrei risposto che probabilmente ci sarebbe stato un po' di disagio ma le cose sarebbero andate avanti come prima. Non avrei mai immaginato questo fuggi fuggi generale.
E per i gdr, probabilmente li sopravvaluto a dire ceh servono a far vedere oltre le differenze, ma un ruolo magari piccolo, in quel senso credo lo abbiano davvero. E credo anche che fantasy e fantascienza funzionino da filtro. Difficile che qualcuno dalle veduet ristrette si appassioni a interessi che si concentrano proprio nell'esplorare mondi e culture diverse.
@sauron: non sono riuscita a postare nulla di coerente causa febbre ma è una cosa molto toccante quella che hai raccontato. E la considerazione finale sul d&d e la diversità, bhè, è davvero azzeccata.
Eppure, se bastasse una manciata di elfi conditi con una spruzzatina di nani e troll a far capire alle persone che sono il cuore e l'anima a contare, e non la loro forma esteriore, il mondo sarebbe un posto migliore. :(
Beh, magari non sono sufficienti. Ma im piace pensare che aiutino.
E' una mia piccola illusione che tutto ciò che aiuta a vedere le cose da un punto di vista diverso rappresenti un aiuto per guardare di là dei nostri pregiudizi.
Poi, sì. La meschinità e i pregiudizi esisteranno sempre. E l'aspetto inquietante è che nessuno si ritiene meschino o guidato da pregiudizi.
Quindi, il fatto che io sia qui a fare questi discorsi non significa ceh io sia diverso. Solo, probabilmente, che ho pregiudizi e meschinità differenti.
Ho adorato la risposta dell'amica!
Sì, quel commento dell'amica ci ha fatti morire tutti dal ridere. Mi è rimasto impresso come l'attimo più divertente delal serata.
Oh, e benvenuta (ueee una torinese! Bene,bene)
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