sabato 15 marzo 2008

La rabbia




Certi film non vengono girati. Vengono perpetrati.

Avevo sentito parlare di questo film. Regista torinese, ambientazione a torino, la partecipazione di personaggi noti del cinema internazionale. Qualche recensione ne dava un parere positivo e trovo un gusto narcisistico nel guardare pellicole ambientate nella mia città. Meglio ancora se l'autore stesso è torinese.
Insomma, come non andarlo a vedere?

La cosa migliore della serata è stata la sala in cui abbiamo visto il film. No, mi correggo : la cosa migliore della serata è stata la scollatura della cameriera quando siamo andati al pub dopo la proiezione, ma la sala era la cosa migliore tra quelle direttamente legate al film. Un cinema in centro che ricordavo piccolissimo. Ristrutturato totalmente ritagliando un bar dallo spazio disponibile e lasciando una sala cinematografica minuscola con forse una trentina di posti e poltrone più da salotto che da cinema. Un posto che aveva personalità.

Come nelle migliori tragedie, ci sono stati dei segni che noi abbiamo ignorato e che ci avrebbero messi in guardia dal disastro imminente. Il primo erano le recensioni appese all'ingresso, che menzionavano gli ottimi pareri espressi da critici come Lietta Tornabuoni.
Lietta Tornabuoni. Una donna che ho imparato a odiare quando ho letto la recensione de "il sesto senso" in cui raccontava la trama del film, finale incluso.

Poi, ma era oramai troppo tardi, la presentazione del regista presente in sala. "Alla scorsa proiezione mi hanno detto che è noioso" "E' molto lento ma volutamente lento" "Quando si gira un film non bisogna pensare al pubblico ma a fare arte". Cito a memoria, ma quando qualcuno presenta la sua opera in questi termini non mi sembra un buon segno.

Il film parla di un aspirante regista frustrato: i produttori non accettano la sua proposta perchè troppo artistica. Lo stile è onirico e bizzarro, mescolando continuamente i diversi piani della narrazione :il film nel film, la storia principale e vari sogni e simbolismi.
Il risultato sembra la parodia di un film da cineforum, con personaggi che vagano parlando in tono monocorde e pronunciano frasi come (vado ancora a memoria) "io sono il tuo inconscio" o "Hai un grande talento ma il sistema non tollera la cultura". Narcisistico e compiaciuto.
"La rabbia" sta all'arte come la pornografia sta all'atto sessuale: questo e quanto e te lo metto nudo e in primo piano il più spalancato e evidente possibile così che non ci siano dubbi su quello che ti sto mostrando.
Unico pregio del film, una cura per la costruzione delle immagini, ispirate di volta in volta allo stile di alcuni pittori (magritte e Rembrandt soprattutto).

Dopo il film, ci siamo infilati in un pub dove ho chisto alla cameriera pettoruta di portarmi una birra media. Qualcuno ha attirato la mia attenzione dal tavolo accanto e ho riconosciuto il volto di una spettatrice incontrata all'ingresso del cinema.
- Come è finito il film? - Mi ha chiesto.
- Una boiata.
- Ah, ecco. Noi ce ne siamo andati a metà perchè non ne potevamo più.

Il giusto epilogo per la serata.

3 commenti:

Il Coniglio Mannaro ha detto...

Wow, che bel filmettino!!! Almeno ti sei consolato con la "veduta di cameriera"!! ;-) Se va bene metterei il tuo indirizzo nel mio elenco di blog amici. Se vuoi puoi far lo stesso con me. Stammi bene!
P.s. Il tuo nickname è sicuramente uno dei migliori che abbia mai visto e, tra l'altro, mi trova d'accordo...

Fed Zeppelin ha detto...

Evvabbè Sauron, te sei proprio masochista però! Già uno che dice: "Quando si gira un film non bisogna pensare al pubblico ma a fare arte" per quanto mi riguarda meritra di essere rinchiuso a vita in uno scantinato con "Le lacrime amare di Petra von Kant" di Fassbinder in loop nel lettore DVD. Poi pure te... voglio dire: mi pare di capire che la gentile signora Tornabuoni ha la simpatica abitudine di raccontare le trame dei film, quindi in un certo modo lei vi aveva avvisati... vabbè, dai, meno male che ci sono la birra consolatoria e le cameriere procaci ^__-

sauron era un bravo artigiano ha detto...

@ mat Grazie! E naturalmente ti metto anche io tra i miei link. Per fortuna quando si esce per andare al cinema si sa che, male che vada, una birra e una cameriera carina da contemplare le si trova sempre.


Comunque, in fin dei conti, meglio un film così che qualcosa di dimenticabile. Almeno questo mi offre qualche spunto di conversazione.

@fed Beh, a mia discolpa posso dire che il regista ha tenuto la sua presentazione quando eravamo già nella sala. A quel punto il biglietto l'avevamo pagato, quindi tanto valeva rimanere.

Ammetto però che avrei dovuto fare qualche ricerca più accurata prima di andare al cinema. Una recensione che ho trovato (forse proprio quella che ho messo nel link, sono troppo pigro per controllare) nota che questo è il suo quarto film e il primo che abbia una trama.

Il fatto che ci abbia messo quattro film a capire che forse una trama non ci sarebbe stata male mi pare un indizio forte.