A volte mi sembra di abitare un mondo separato dal resto dell''umanità. Poi, per fortuna, arriva qualcosa che mi fa capire che, sì un pochino è vero, ma da me al fondoscala della nerdaggine ce n'è ancora parecchio.
Qualche mese fa ho preso a guardare la serie televisiva "big bang theory". Una sitcom incentrata su di un due nerd che condividono un appartamento di fronte all'abitazione di una ragazza.
Uno dei modi in cui gli autori mettono in evidenza la natura dei protagonisti consiste nel mostrarli spesso impegnati a giocare a un gioco da tavolo fantasy.
Quel gioco l'ho riconosciuto subito.
Ce l'ho anche io.
Ho pure le espansioni.
Insomma, è stato un attimo di imbarazzo. Ero lì che guardavo quelle scene, e il fatto che giocassero a Talisman era una *gag* perchè quale adulto normale giocherebbe a qualcosa di simile, giusto?
Poi sono capitato su questo sito.
Qualcuno ha riconosciuto il gioco. Come me, ma è andato oltre.
Ha preso i fermo immagine della scena.
E soprattutto si preso la briga di controllare la disposizione delle pedine per verificarne la coerenza con una partita vera !
sono un dilettante.
martedì 19 agosto 2008
mercoledì 13 agosto 2008
il cavaliere oscuro
Finalmente sono andato a vedere questo film. Ne direi qualcosa, ma altre penne ( o tastiere) ne hanno parlato con più competenza di quanto potrei fare io. Quindi, per opinioni raziocinanti basta andare qui o qui.
Per fortuna, come dimostra questo post, non è necessario essere raziocinanti. Anzi, a non esserlo si rischia pure di farsene una carriera.
Quindi, ecco il mio commento non raziocinante.
Il cavaliere oscuro è la storia di un uomo (tale Joker) e della sua passione per i giochi di società. All'inizio lo incontriamo mentre, affascinato dall'idea dello human tetris, organizza un gioco simile ispirato al domino, con gli omini che si abbattono l'un l'altro.
A sia insaputa, intanto, un piccolo gruppo di amici dedito al cosplay viene rintracciato da un rappresentante delle case editrici.
- Dovete smetterla! - intima il rappresentante torcendo con la mano la canna in plastica morbida di un fucile giocattolo
- Hei! Quell'arnese costa. E poi perché dovrei darti retta? cosa hai tu di diverso da noi?
- Io ho il bollino siae - precisa il rappresentante
Joker, decide allora di incontrare una rappresentanza dei giocatori della città. Dopo averli affascinati con un gioco di prestigio, li convince :
- dobbiamo organizzare una convention. Pensate che figata : gdr dal vivo, tavolate di d&d, sflate di cosplay...
- Quel fanatico non ce lo permetterà mai!
- Non preoccupatevi, gli parlo io.
- tu sei matto!
- Appunto. Abbiamo qualcosa in comune.
Nel frammentre, il puro e duro difensore dei diritti d'autore è volato in cina. Infatti gli è giunta voce di un'altra infrazione.
- Ha giocato a rubamazzetto
- Ma non c' è infrazione di diritti per il rubamazzetto - obietta il Persecutore dei Perfidi Pirati
- Come no? Hanno appena fatto una legge apposta. I politici hanno il copyright sul termine "ruba"
- Ok. Vado.
a questo punto l'idea del film diventa chiara : ci sono tizi che organizzano eventi interessanti (tiro a segno, fuochid'artificio...) e quel brontolone di Batman che impedisce loro si andare avanti. Perfino quando un personaggio si rassegna e si limita a giocare a testa o croce con una moneta di recupero batman arriva e lo mena.
Uhmmm pensavodi riuscire a scrivere qualcosa di più divertente invece mi è venuta fuori una cosa un po' piattina. Comunque il film è molto bello ma vorrei chiedere una cosa :
Sono solo io a trovere fastidioso che due facce abbia la stessa voce prima e dopo l'incidente? Insomma, ha uno squarcio enorme nella guancia, tanto che si vede l'interno della bocca. Anche supponendo che il dolore sia trascurabile, possibile che non ne consegua almeno un lieve difetto di pronuncia?
Per fortuna, come dimostra questo post, non è necessario essere raziocinanti. Anzi, a non esserlo si rischia pure di farsene una carriera.
Quindi, ecco il mio commento non raziocinante.
Il cavaliere oscuro è la storia di un uomo (tale Joker) e della sua passione per i giochi di società. All'inizio lo incontriamo mentre, affascinato dall'idea dello human tetris, organizza un gioco simile ispirato al domino, con gli omini che si abbattono l'un l'altro.
A sia insaputa, intanto, un piccolo gruppo di amici dedito al cosplay viene rintracciato da un rappresentante delle case editrici.
- Dovete smetterla! - intima il rappresentante torcendo con la mano la canna in plastica morbida di un fucile giocattolo
- Hei! Quell'arnese costa. E poi perché dovrei darti retta? cosa hai tu di diverso da noi?
- Io ho il bollino siae - precisa il rappresentante
Joker, decide allora di incontrare una rappresentanza dei giocatori della città. Dopo averli affascinati con un gioco di prestigio, li convince :
- dobbiamo organizzare una convention. Pensate che figata : gdr dal vivo, tavolate di d&d, sflate di cosplay...
- Quel fanatico non ce lo permetterà mai!
- Non preoccupatevi, gli parlo io.
- tu sei matto!
- Appunto. Abbiamo qualcosa in comune.
Nel frammentre, il puro e duro difensore dei diritti d'autore è volato in cina. Infatti gli è giunta voce di un'altra infrazione.
- Ha giocato a rubamazzetto
- Ma non c' è infrazione di diritti per il rubamazzetto - obietta il Persecutore dei Perfidi Pirati
- Come no? Hanno appena fatto una legge apposta. I politici hanno il copyright sul termine "ruba"
- Ok. Vado.
a questo punto l'idea del film diventa chiara : ci sono tizi che organizzano eventi interessanti (tiro a segno, fuochid'artificio...) e quel brontolone di Batman che impedisce loro si andare avanti. Perfino quando un personaggio si rassegna e si limita a giocare a testa o croce con una moneta di recupero batman arriva e lo mena.
Uhmmm pensavodi riuscire a scrivere qualcosa di più divertente invece mi è venuta fuori una cosa un po' piattina. Comunque il film è molto bello ma vorrei chiedere una cosa :
Sono solo io a trovere fastidioso che due facce abbia la stessa voce prima e dopo l'incidente? Insomma, ha uno squarcio enorme nella guancia, tanto che si vede l'interno della bocca. Anche supponendo che il dolore sia trascurabile, possibile che non ne consegua almeno un lieve difetto di pronuncia?
venerdì 1 agosto 2008
la vita dalle gradinate
Sabato sono andato al concerto dei REM a Milano. All'arena civica, non lontano dalla sede della mia ditta quando lavoravo in quella città.
Per varie ragioni abbiamo preso i biglietti per il concerto sulle gradinate. Non avevo mai assistito a un concerto da quella posizione.
Si sta più comodi.
Si sta seduti.
Ci si può alzare per andare in bagno e tornare senza problemi al proprio posto.
ci si diverte di meno.
Nel prato, schiacciati dalla calca, magari aggrappati a una cancellata per non farsi spintonare via da chi preme per arrivare a una posizione migliore, è più faticoso ma anche più coinvolgente. E' dove si percepisce di più l'entusiasmo.
Credo sia la cosa più caratteristica ai concerti, confondersi nell'entusiasmo della folla. Difficile farlo stando seduti in disparte con un panino e una bottiglietta d'acqua.
La metafora è così scoperta che non mi viene quasi voglia di commentarla : a volte mi sembra di avere passato troppa parte della mia vita sulle gradinate. E' una delle cose su cui sto lavorando.
Volevo aggiungere qualche considerazione che legasse questo post al fantasy ma mi rimane poco tempo prima di andare via per il fine settimana (di nuovo al mare, oramai ci ho preso gusto).
Magari avrei potuto riferirmi alla classica raccomandazione "mostrare, non dire" o menzionare alcuni scrittori che malgrado uno stile non particolarmente elegante riescono a catturarmi per l'energia e la passione che traspare dalle loro pagine. E magari confrontarli con certi testi amatoriali molto meno convincenti. E' il talento la differenza? Quegli autori che mi piacciono hanno una tecnica più elaborata di cui non mi accorgo?
Provano emozioni più intense?
Forse sì. Perchè un autore sceglie di *dire* qualcosa invece di tuffarsi nelle tempeste che squassano l'animo di un personaggio? Ho il sospetto che, spesso almeno, ci sia un timore di essere fin troppo intensi, di scoprirsi troppo. Magari un senso di pudore, perchè si descrive ciò che si conosce e per descrivere le emozioni di un personaggio si deve, bene o male, partire dalla proprie. E allora si accontenta di qualcosa di meno intenso.
Si rimane sulle gradinate, ma allora deve esserci un gruppo straordinario come i REM perchè meriti.
(nota finale : se andate a un concerto a milano, non lasciate la macchina in un'autorimessa a ore : quei ladri si sono fatti pagare 40 euro !)
Per varie ragioni abbiamo preso i biglietti per il concerto sulle gradinate. Non avevo mai assistito a un concerto da quella posizione.
Si sta più comodi.
Si sta seduti.
Ci si può alzare per andare in bagno e tornare senza problemi al proprio posto.
ci si diverte di meno.
Nel prato, schiacciati dalla calca, magari aggrappati a una cancellata per non farsi spintonare via da chi preme per arrivare a una posizione migliore, è più faticoso ma anche più coinvolgente. E' dove si percepisce di più l'entusiasmo.
Credo sia la cosa più caratteristica ai concerti, confondersi nell'entusiasmo della folla. Difficile farlo stando seduti in disparte con un panino e una bottiglietta d'acqua.
La metafora è così scoperta che non mi viene quasi voglia di commentarla : a volte mi sembra di avere passato troppa parte della mia vita sulle gradinate. E' una delle cose su cui sto lavorando.
Volevo aggiungere qualche considerazione che legasse questo post al fantasy ma mi rimane poco tempo prima di andare via per il fine settimana (di nuovo al mare, oramai ci ho preso gusto).
Magari avrei potuto riferirmi alla classica raccomandazione "mostrare, non dire" o menzionare alcuni scrittori che malgrado uno stile non particolarmente elegante riescono a catturarmi per l'energia e la passione che traspare dalle loro pagine. E magari confrontarli con certi testi amatoriali molto meno convincenti. E' il talento la differenza? Quegli autori che mi piacciono hanno una tecnica più elaborata di cui non mi accorgo?
Provano emozioni più intense?
Forse sì. Perchè un autore sceglie di *dire* qualcosa invece di tuffarsi nelle tempeste che squassano l'animo di un personaggio? Ho il sospetto che, spesso almeno, ci sia un timore di essere fin troppo intensi, di scoprirsi troppo. Magari un senso di pudore, perchè si descrive ciò che si conosce e per descrivere le emozioni di un personaggio si deve, bene o male, partire dalla proprie. E allora si accontenta di qualcosa di meno intenso.
Si rimane sulle gradinate, ma allora deve esserci un gruppo straordinario come i REM perchè meriti.
(nota finale : se andate a un concerto a milano, non lasciate la macchina in un'autorimessa a ore : quei ladri si sono fatti pagare 40 euro !)
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