sabato 24 dicembre 2011
lunedì 19 dicembre 2011
La verità sugli austriaci
riprendo le trasmissioni con un post lungamente rimandato su una mia scoperta scientifica di quest'estate.
Le vacanze in bicicletta mi hanno sempre incuriosito e quest'estate ho deciso di provare. Non avendo mai fatto nulla di simile ho deciso di partire da qualcosa di poco impegnativo. L'idea essendo che fosse stato troppo facile potevo sempre aggiungere qualche divagazione mentre sarebbe stato poco dignitoso, in caso di difficoltà eccessiva, presentarmi alla tappa successiva in taxi con la bicicletta sul portapacchi.
Ho quindi scartato quelle che sul catalogo venivano segnate come "molto difficili", eliminato le "difficili", escluso le "medie" e brevemente considerato le "facili" per poi sceglierne una che era segnata come "molto facile, adatta anche ai bambini". Per la precisione una settimana lungo la pista ciclabile che costeggia il danubio fino a Vienna. L'organizzazione si sarebbe occupata di portare i bagagli da un albergo all'altro e la ben nota tendenza dei fiumi a scorrere verso il basso avrebbe garantito una pendenza quasi sempre a favore.
Dal secondo giorno mi sono ricordato di usare la crema solare, ma il primo giorno mi sono scottato.
Ora, io sono italiano e sono quindi geneticamente fatto per reggere il sole del mediterraneo (1). Se mi sono scottato io come è possibile che sopravvivessero gli austriaci prima che inventassero le creme protettive?
L'unica possibile risposta è che non sopravvivevano. non singolarmente, almeno.
Una logica inoppugnabile ci restituisce quindi un primo fatto relativo agli austriaci, finora rimasto ignoto al grande pubblico. Esiste una sola possibile spiegazione al fatto che l'austria non si sia spopolata da millenni: i suoi abitantisono ovipari e vivono meno di un anno.
Ogni primavera, prima di morire, gli austriaci depongono le uova che poi rimangono a incubare sotto il sole estivo fino all'autunno. Allora, le uova si schiudono e una nuova generazione di bimbetti pallidi e biondi emerge a ricominciare il ciclo.
Ma la logica, questo strumento affilatissimo che ci permette di comprendere la realtà partendo da pochi semplici fatti, ci dice anche di più. Infatti, come è possibile che l'austria non sia stata continuamente invasa durante quei mesi estivi in cui la popolazione era inesistente e le uova non ancora schiuse?
L'unica spiegazione è che ci fossero meccanismi automatici di difesa. Dal momento che sarebbe inutile studiare forme nuove quando ne esistono di ben collaudate, questi meccanismi avranno avuto probabilmente la forma più comune e testata nelle guerre di tutti i tempi: quella del corpo umano.
Sono quindi giunto con questo chiaro, limpido e inconfutabile ragionamento alla verità sulla popolazione austriaca: il rasoio di occam mi spinge a escludere tutte le spiegazioni più complesse a adottare quella più semplice, ovvero (e qui ci andrebbe la musica di quark i sottofondo)
Gli austriaci sono una razza di alieni ovipari che muoiono tutte le estati e la cui nazione è difesa da un esercito di robot giganti.
Sappiatelo.
1) ok, a Torino non è che abbiamo proprio il mare dietro l'angolo, ma non sottilizziamo.
Le vacanze in bicicletta mi hanno sempre incuriosito e quest'estate ho deciso di provare. Non avendo mai fatto nulla di simile ho deciso di partire da qualcosa di poco impegnativo. L'idea essendo che fosse stato troppo facile potevo sempre aggiungere qualche divagazione mentre sarebbe stato poco dignitoso, in caso di difficoltà eccessiva, presentarmi alla tappa successiva in taxi con la bicicletta sul portapacchi.
Ho quindi scartato quelle che sul catalogo venivano segnate come "molto difficili", eliminato le "difficili", escluso le "medie" e brevemente considerato le "facili" per poi sceglierne una che era segnata come "molto facile, adatta anche ai bambini". Per la precisione una settimana lungo la pista ciclabile che costeggia il danubio fino a Vienna. L'organizzazione si sarebbe occupata di portare i bagagli da un albergo all'altro e la ben nota tendenza dei fiumi a scorrere verso il basso avrebbe garantito una pendenza quasi sempre a favore.
Dal secondo giorno mi sono ricordato di usare la crema solare, ma il primo giorno mi sono scottato.
Ora, io sono italiano e sono quindi geneticamente fatto per reggere il sole del mediterraneo (1). Se mi sono scottato io come è possibile che sopravvivessero gli austriaci prima che inventassero le creme protettive?
L'unica possibile risposta è che non sopravvivevano. non singolarmente, almeno.
Una logica inoppugnabile ci restituisce quindi un primo fatto relativo agli austriaci, finora rimasto ignoto al grande pubblico. Esiste una sola possibile spiegazione al fatto che l'austria non si sia spopolata da millenni: i suoi abitantisono ovipari e vivono meno di un anno.
Ogni primavera, prima di morire, gli austriaci depongono le uova che poi rimangono a incubare sotto il sole estivo fino all'autunno. Allora, le uova si schiudono e una nuova generazione di bimbetti pallidi e biondi emerge a ricominciare il ciclo.
Ma la logica, questo strumento affilatissimo che ci permette di comprendere la realtà partendo da pochi semplici fatti, ci dice anche di più. Infatti, come è possibile che l'austria non sia stata continuamente invasa durante quei mesi estivi in cui la popolazione era inesistente e le uova non ancora schiuse?
L'unica spiegazione è che ci fossero meccanismi automatici di difesa. Dal momento che sarebbe inutile studiare forme nuove quando ne esistono di ben collaudate, questi meccanismi avranno avuto probabilmente la forma più comune e testata nelle guerre di tutti i tempi: quella del corpo umano.
Sono quindi giunto con questo chiaro, limpido e inconfutabile ragionamento alla verità sulla popolazione austriaca: il rasoio di occam mi spinge a escludere tutte le spiegazioni più complesse a adottare quella più semplice, ovvero (e qui ci andrebbe la musica di quark i sottofondo)
Gli austriaci sono una razza di alieni ovipari che muoiono tutte le estati e la cui nazione è difesa da un esercito di robot giganti.
Sappiatelo.
1) ok, a Torino non è che abbiamo proprio il mare dietro l'angolo, ma non sottilizziamo.
Etichette:
allibisco,
boiate,
luoghi,
seghe mentali
Iscriviti a:
Post (Atom)