martedì 20 maggio 2008

scene da un matrimonio

Se sabato sera vi fosse capitato di passare per un certo paese a pochi chilometri da Torino, avreste potuto notare l'insegna di un albergo ricavato da una vecchia e grande cascina.

Se vi foste avvicinati all'albergo, avreste visto un salone dove era in corso la cena per festeggiare due sposi. In fondo alla sala, ficcati nella posizione più imboscata possibile dallo sposo che sapeva benissimo con che gente aveva a che fare, avreste trovato un gruppetto che, tra una portata e l'altra, aveva sistemato sul tavolo lo schermo del master del d&d e aveva scoperto che il tovagliolo del sottopiatto era eccellente per far rotolare i dadi.

Sabato si è sposato il nano guerriero del gruppo, che poi, curiosamente, nella vita reale è il più alto di tutti. La sposa ha conquistato i nostri cuori quando, girando tra i tavoli ha promesso che non avrebbe ostacolato la sua presenza alle serate di gioco. Anzi (parole sue) "Se ogni tanto me lo levate di torno sono contenta".

Sì: abbiamo davvero tirato fuori il materiale di gioco e improvvisato una partita durante il pranzo di nozze

Sì: il mago si è ricordato delle salse piccantissime che consumiamo con le patatine di mais durante le partite e ha portato un barattolo di peperoncini

Sì: ci siamo divertiti a mettercene l'un l'altro sui rispettivi piatti durante tutta la cena.

Sì: anche sul sorbetto al pompelmo rosa

Sì: anche sui piatti degli sposi, quando erano occupati a girare tra i tavoli e non potevano difendere la postazione.

Sì, ci siamo fatti riconoscere come al solito

domenica 18 maggio 2008

miniature

Per parecchi anni ho coltivato l'hobby di dipingere miniature. Non sono mai stato bravo a disegnare ma, tra i vari passatempi cui mi sono dedicato, questo è quello che più si avvicina. Ho smesso quasi di colpo, abbandonando a metà una confezione di miniature della games workshop dopo essermi accorto che dipingerle era un'abitudine e non più un piacere. Ho una manciata di personaggi che attendono in un cassetto da allora. Le mazze ferrate coperte da un primer su cui si è depositata la polvere e non l'acrilico che usavo per dipingere.

Di tanto in tanto le rimiro come rimiro altri segni della persona che ero. A volte accarezzo l'idea di riprendere in mano il mio fido pennello 6 0 e completare il lavoro lasciato in sospeso. Ma è la nostalgia, non più la passione a parlare.

E visto che recentemente ci sono state altre forme di outing di questo tipo, ecco qualche esempio delle mie opere

Mordenheim's laboratory (dall'ambientazione "ravenloft" di d&d)
















un mago di warhammer








e un elfo, sempre di warhammer





sabato 10 maggio 2008

A confronto con l'eccelllenza

Quando un mio amico, pittore amatoriale , mi ha detto di volersi dedicare ai fumetti, la cosa mi ha incuriosito. Chiacchierando con lui mi ha detto che i suoi punti di riferimento sono i fumetti bonelli e qualcosa della marvel (soprattutto il punitore). Gli ho nominato qualcuno dei miei autori preferiti che lui non aveva mai sentito nominare. Così, ho deciso di passargli qualche volumetto, in modo che possa farsi un'idea un po' più vasta delle potenzialità dell'arte sequenziale.
Per il suo compleanno gli ho regalato Maus. Adesso ho infilato in una borsa dell'ipercoop questo materiale da prestargli in visione :

- Arkham asylum (morrison/mcKean)
- Electra assassin (miller/Sienkiewicz )ù
- Black orchid (Gaiman/mcKean)
- devil, rinascita (miller/Mazzucchella )

solo che mi viene un dubbio: sono certo di fargli un favore? Non intendo dire che potrebbero non piacergli :i gusti sono personali, senz'altro, e può darsi benissimo che per lui mcKean non sia buono neanche a dare il bianco al soffitto. Temo più il contrario. I fumetti bonelli, qualcuno più qualcuno meno, sono un modello con cui un disegnatore dilettante che si diverte a buttare giù qualcosa in serata o nel fine settimana può confrontarsi.

Vi è mai capitato di essere entusiasti di qualcosa, poi imbattervi in qualcuno che sa fare quella cosa enormemente meglio di voi? Che effetto vi ha fatto?

A me è successo di entusiasmarmi ancora di più e gustarmi l'esibizione dell'esperto. Mi è capitato anche di sentirmi schiacciato di fronte a quella prova della mia mediocrità e essere colto dalla voglia di abbandonare.

Gli passerò quella borsata di fumetti. Perchè sono belli e penso che meritino di essere letti. Spero lo stimolino piuttosto che spaventarlo.

Parlando di spavento, tra una mezz'oretta faccio un salto al salone del libro, qui a Torino. Normalmente si tratta di un'esperienza piacevole e un modo di razzolare tra gli stand degli editori meno noti. Stavolta ho scoperto troppo tardi di essermi organizzato per la stessa ora in cui c'è la manifestazione contro l'invito a Israele. I negozianti abbassano le saracinesche per paura di vandalismi, la polizia si mobilita temendo gli scontri e io arrivo tutto tranquillo sulla mia bicicletta.

Oh, beh, se non altro posso sperare ci sia meno calca che gli anni scorsi : mica sono in tanti a essere tonti come me.

sabato 3 maggio 2008

Juno, o come il product placement ha cambiato i miei gusti

Sono andato a vedere il film Juno. Il film è una commedia piacevole e un po' piaciona su una studentessa delle superiori che rimane incinta. Il ragazzo di lei è ghiotto di caramelle tic-tac il che, stranamente, è quello che mi ha stimolato la riflessione di cui ho voglia di parlare.

Tempo fa mi ero letto qualche testo sulla scrittura creativa. Tra i vari discorsi c'era anche il consiglio di essere specifico nelle descrizioni. "una macchina attraversò la strada" è una frase molto meno evocativa di "Una vecchia fiat panda azzurra attraversò la strada lasciando dietro di un odore di fumo, rumore di marmitta a pezzi e il ricordo di lamiere ammaccate".

Un consiglio del genere è diventato controproducente. Almeno, lo è se lo spettatore sono io. Nel film, ogni volta che una scena tornava sull'argomento, la mia sospensione dell'incredulità veniva strappata via dal lato paranoico della mia personalità e mi trovavo a vivere un dialogo interiore pressapoco così :

Io - Hei, cosa c'è?

Lato paranoico - Hai sentito? Hanno menzionato di nuovo le tic tac.

I - Sì,sì, va bene, e allora? Mica c'è niente di male. Fa parte di come hanno caratterizato il personaggio.

Lato paranoico - come sarebbe a dire "Mica c'è niente di male"? E' pubblicità! Stanno cercando di influenzarti!

Io - Va bene, ma dovevano pure dargli caramelle di qualche tipo, no? Potevano sceglierne uno qualunque. A parità di condizioni, magari hanno scelto quello che pagava di più. Ora, ti dispiacerebbe ridarmi la mia sospensione dell'incredulità, che mi serve?

Lato paranoico - No, non te la rendo finchè non ammetti che ti da fastidio

Io - No che non mi da fastidio. E adesso ridammela.

Lato paranoico . Sì invece, e non te la ridò.

Io - Guadra! una scimmia a tre teste!

Lato paranoico (voltandosi a guardare)- Dove?

Io (strappandogli via la sospensione dell'incredulità) - Ha ha, fregato!

Insomma. Alla fine ha vinto lui e ho dovuto ammettere che mi da fastidio.

Ora, il punto è che non ho prova che la ditta che produce i tic tac abbia sborsato qualcosa per farsi menzionare in modo così evidente (1). Se non l'avesse fatto, probabilmente quelle scene sarebbero identiche. Quello che ho è un filtro mentale che fa scattare sirene d'allarme appena appare un prodotto riconoscibile. Così mi sono reso conto che il mio apprezzamento è scemato per via di qualcosa che potrebbe esserci o meno. L'abitudine a un onnipresente product placement mi ha aggiunto una consapevolezza, un contesto di cui avrei fatto volentieri a meno per cui apprezzo di meno una storia per via di qualcosa che potrebbe o meno esserci.

Se non altro è difficile che qualcosa di simile possa accadere per i film fantasy (2). Magari una sponsorizzazione da parte di Olivander per le bacchette magiche, ma a parte quello non ci sono molti prodotti commerciali che possano trovare spazio nella terra di mezzo.

Aspettiamo il film de "lo hobbit".

E Bilbo non indosserà jeans firmati

E Pungolo non sarà marchiato Beretta o Smith and Wesson.

(1) In compenso, se quella ditta non l'ha fatto, chi si occupava di questo tipo di finanziamento per questo film merita di essere licenziato.
(2) Non sto pensando ai giocattoli e ai gadget. Non ci penso.Non ci penso.Non ci penso.Non ci penso.Non ci penso.lalalalalalala non ti sento!